[ENG]

A site-specific intervention aims at making the artist cast an external eye on a certain place, retrieving in return a transversal vision. But it’s tricky to explore a town in few days, delve into its social meshwork, feel part of its mechanisms.

For this reason, invited to work site-specifically in the town of Pinerolo (Italy), I decided to engage with the inhabitants by literally forcing myself into being in their shoes. I made them lend me their pairs of shoes and I wandered in Pinerolo, in those places suggested by their owners, but also adopting the ways of walking that the shoes themselves imposed on me, being critically uncomfortable or too small for my feet. The shoes were entrusted with the exploration of the town.

I equipped each pair of shoes with contact microphones, in order to record the tactile sensation and the vibration that would take place in the shoes.

A recognition of the relationship between foot and soil, as experienced by the inhabitants, but at the same time a way to establish a connection between me and the Pinerolo people. The unraveling of the local pedestrian’s life materializes in the repeated impact of my feet on the town’s surface, and is perceived by my brain as a tactile input. Similarly, step after step, it’s mediated by technology but returned to the place in the shape of an audiovisual recording.

[ITA]

Un intervento artistico site-specific mira a far sì che l’artista getti uno sguardo esterno su un certo luogo, restituendone una visione trasversale. Ma è difficile esplorare una città in pochi giorni, entrarne nel tessuto sociale, inserirsi nei suoi meccanismi.

Per questo ho deciso di entrare letteralmente nei panni dei suoi abitanti, facendomi prestare da essi delle scarpe e girovagando nei luoghi di Pinerolo suggeritimi dai rispettivi proprietari, dovendo inoltre camminare nei modi imposti dalle limitazioni delle calzature, spesso scomode o troppo piccole per i miei piedi. Ho delegato l’esplorazione della città a quelle scarpe.

Ho equipaggiato le scarpe con due microfoni a contatto, per registrare la sensazione tattile e le vibrazioni che attraversano la suola.

Una ricognizione del rapporto fisico tra il piede e il suolo, così come gli abitanti lo vivono, mediato dalle loro scarpe, diventa un mezzo non solo per redigere una mappa tattile delle superfici percorribili di Pinerolo, ma anche per stabilire una connessione tra me e i pinerolesi. Il vissuto locale si concretizza nell’impatto ripetuto dei miei piedi sulla superficie della città, e viene percepito dal mio cervello come impulso nervoso tattile. Parallelamente, passo dopo passo, viene mediato dalla tecnologia e a sua volta restituito al luogo sotto forma di registrazione audiovisuale.